6BLec Attività 2023

Misure in materia di sicurezza nelle discipline sportive invernali

Ricerca ARTVASul finire dello scorso inverno, anche se un po' sottovoce, vi è stata l'emanazione del Decreto Legislativo n°40 con data del 28 febbraio 2021 (D.Lgs n.40 del 28.2.2021).

Nel testo vi sono diverse novità riguardanti le misure di sicurezza nelle discipline sportive invernali che ci riguardano da vicino; nuove normative, nuovi obblighi, assicurazioni RC, etc. che per i frequentatori della montagna come noi, sono importanti da conoscere perlomeno a grandi linee.

In Gazzetta Ufficiale il nuovo testo sulla sicurezza negli sport invernali

Incidente sciTra le più importanti novità contenute nel D.Lgs n.40 del 28.2.2021 vi è l’assicurazione obbligatoria per gli sciatori.

Tale disposizione da un lato fortemente voluta, dall'altro ampiamente criticata, è stata frutto di un lungo dibattito che alla fine ha visto prevalere la necessità per gli sciatori di una garanzia sul piano risarcitorio in caso di incidenti.

L’elevato numero di sciatori che confluiscono sulle piste da sci ha spinto il Legislatore ad introdurre, all'interno della normativa sulla sicurezza, una specifica disposizione che offra all'utente, la possibilità di un’ampia tutela risarcitoria in caso di sinistri sciistici.

In questo senso l’art.30 del D.Lgs n.40/2021 prevede che “lo sciatore che utilizza le piste da sci alpino deve possedere un’assicurazione in corso di validità che copra la propria responsabilità civile per danni o infortuni causati a terzi”.

In Gazzetta Ufficiale il nuovo testo sulla sicurezza negli sport invernali

Dispositivi di sicurezzaIl Cai ha svolto una intensa attività di pressione sulle istituzioni. Gran parte delle proposte di modifica sono state recepite, anche se non completamente, e il testo finale è più preciso e meno generico di quello iniziale.

La Gazzetta Ufficiale n. 68 del 19 marzo 2021 ha pubblicato il decreto legislativo 28 febbraio 2021, n. 40, recante misure in materia di sicurezza nelle discipline sportive invernali.

Si tratta di un provvedimento attuativo della legge delega n. 86 del 2019 di riforma dello sport. Lo schema era stato trasmesso al Parlamento ai primi di dicembre 2020 per il parere delle competenti Commissioni (da esprimere entro 45 giorni) ed inviato alla Conferenza Unificata per la relativa intesa: tuttavia la crisi politica ha limitato i lavori parlamentari ed impedito l’espressione dei pareri in Commissione nei termini previsti.

Escursionismo invernale

Sacra di San Michele - Altre info

Siamo in val di Susa sulla cima (962 mt s.l.m.) del monte Pirchiriano.

 


Sacra di San Michele - sito ufficiale

Monumento simbolo della Regione Piemonte e luogo che ha ispirato lo scrittore Umberto Eco per il best-seller Il nome della Rosa, la Sacra di San Michele è un’antichissima abbazia costruita tra il 983 e il 987 sulla cima del monte Pirchiriano, a 40 km da Torino. Dall’alto dei suoi torrioni si possono ammirare il capoluogo piemontese e un panorama mozzafiato della Val di Susa. All’interno della Chiesa principale della Sacra, risalente al XII secolo, sono sepolti membri della famiglia reale di Casa Savoia. Dedicata al culto dell’Arcangelo Michele, difensore del popolo cristiano, la Sacra di San Michele s’inserisce all’interno di una via di pellegrinaggio lunga oltre 2000km che va da Mont Saint-Michel, in Francia, a Monte Sant’Angelo, in Puglia.

Continua a leggere...

Fonte: sito internet http://www.sacradisanmichele.com/it/

  


Storia dell'abbazia

Siamo poco ad ovest di Torino, da cui dista solo poche decine di chilometri, sul gruppo montuoso delle Sacra San MicheleRocciavrè nelle alpi Cozie. Qui sorge da oltre mille anni la bellissima abbazia denominata Sacra di San Michele dedicata a Santa Maria della Stella e poi a San Michele Arcangelo.

Continua a leggere...

Fonte: sito internet http://www.abbazie.com

 


Tra mito e realtà: il mistero della linea sacra dell’Arcangelo San Michele

Esiste una via che unisce i luoghi del culto a San Michele Arcangelo.
Un allineamento misterioso.San Michele

Una linea lunghissima retta immaginaria che attraverso l’Europa e unisce numerosi luoghi sacri a lui dedicati. Skellig Michael (Irlanda), Mont Saint Michel (Normandia, Francia), la Sacra di San Michele in Val di Susa (Piemonte), Monte Sant’Angelo nel Gargano (Puglia) e Gerusalemme (Israele), questi sono solo alcuni dei luoghi sacri che si uniscono in linea retta, ma il loro numero è altissimo. Questa linea retta è su una “Ley Line”.

Continua a leggere...

Fonte: sito internet http://oubliettemagazine.com

 


La linea dell’Arcangelo Michele

È il principe degli Arcangeli. Il suo nome significa “Chi come Dio?” e indica il grido vittoriosoLinea dell'Arcangelo dell’Arcangelo mentre caccia il demonio. È il Virgilio celeste che guida l’umanità verso un’evoluzione in un momento in cui c’è molto bisogno di un salto della coscienza collettiva. Stiamo parlando dell’Arcangelo Michele. L’Apocalisse lo presenta come colui che guida tutti gli Angeli nel combattimento contro Lucifero, il dragone infernale.

Continua a leggere...

Fonte: sito internet http://www.oltre.online

  


Un luogo sacro da sempre

Il complesso della Sacra si presenta come una spettacolare realizzazione che fascia tutta la vettaIngresso Sacra San Michele rocciosa del monte Pirchiriano. Il nucleo da cui si sviluppa la Sacra, iniziata negli ultimi anni del 900, attorno a una chiesetta tricora intitolata all'Arcangelo San Michele. L’edificazione continua dall'XI al XIV -nel corso di quattro secoli- diventando uno dei maggiori complessi abbaziali benedettini d'Europa, certamente il più famoso nell’Italia Settentrionale. L’ingresso alla Abbazia è la l’immagine più forte di tutto il complesso. Si ha come la sensazione di una “apertura/pertugio” che immette in una sorta di vera e propria creatura. È sicuramente la parte più imponente dell'abbazia. 41 metri di altezza. Un massiccio pietroso che può “spiazzare” il pellegrino. Chi vi scrive è restato letteralmente basito nell’osservare come su di uno scoglio montuso si sia realizzata una simile struttura. La facciata si presenta come un vero “massiccio”.

Continua a leggere...

Fonte: sito internet http://www.artcurel.it

  


Monte Cevedale - Altre info

Il Cevedale è una maestosa montagna glaciale che culmina con due punte: il Monte Cevedale cima SW 3769m e la punta NE (Zufàll Spitze o Cima Cevedale) 3757m, collegate da una cresta nevosa di 650m.

 


 

Webcam Cevedale

Premendo sull'immagine qui a fianco potrai visualizzare una foto, realizzata nella giornata odierna, del Cevedale inquadrato dal rifugio Casati-Guasti.

 

 

 

 

Fonte: sito internet http://www.umbriameteo.com/

 


 

Video salita al Cevedale

Il videoclip ci mostra la salita dal rifugio Casati al Monte Cevedale (3769 metri) passando prima per i Tre Cannoni e poi la traversata della Cima Cevedale. Un fantastico tour su ghiacciaio!

Clicca sull'immagine per caricare la relativa pagina e far partire il video. 

(potrebbe richiedere l'installazione del plug-in Windows Media Player) 

 

 

Fonte: sito internet http://www.seilschaft.it/

 


 

Cevedale 3d ViewPremendo sull'immagine qui a fianco verrà aperta una nuova finestra dove vedrai il Cevedale e tutta l'area circostante in una fastastica vista 3D. Cliccando quindi sulla nuova immagine e muovendoti con il mouse, aiutandoti anche con i menu posti sulla destra dell'immagine stessa, potrai modificare il punto di osservazione e la vista sull'intera area. Un'esperienza molto reale e suggestiva!

 

Fonte: sito internet http://itouchmap.com/


 

Testa del Rutor - Altre info

Il Rutor è una montagna delle Alpi Graie alta 3486 metri, la cui cima è posta nelle vicinanze dello spartiacque italo-francese che dal colle del Piccolo San Bernardo scende verso sud. È totalmente situata in territorio italiano nei territori dei comuni di Valgrisenche e La Thuile.

 


Itinerario

Itinerario - Testa del RutorFonte: sito internet http://www.aereisentieri.it/

Qui sopra un'immaginedell'itinerario da compiere per la salita al Rutor (traccia in azzurro). Il primo giorno partendo dal paesino di Bonne si salirà sino al Rifugio degli Angeli (2916 mt) e da qui il secondo giorno si tenterà la salita alla vetta (3486 mt). Nella parte terminale della salita è possibile vedere sulla destra la Via Normale mentre più a sinistra la via della Direttissima. 

 


La leggenda

Ghiacciaio del Rutor

Tra le numerose leggende che popolano la Valle d'Aosta, quella legata al Ghiacciaio del Rutor è certamente una delle più famose di questa piccola regione. Il Ghiacciaio del Rutor è uno dei più vasti della Valle d'Aosta, è collocato dal punto di vista geografico nel vallone di La Thuile e prende il nome dalla Testa del Rutor (3486 mt.) la montagna più alta che lo contorna. La leggenda racconta che, quello che oggi è un'enorme distesa di ghiaccio, era invece un prato verdeggiante, sul quale pascolavano le mucche di un ricco valdostano. Numerosi pastori mungevano gli animali ogni giorno, producendo grandissime quantità di latte, che veniva impiegate nella produzione di burro e di formaggi, per gran parte Fontina. La produzione aumentava ogni giorno e il proprietario diventava sempre più ricco. In una giornata qualunque, accadde però qualche cosa di strano: un mendicante bussò alla lussuosa casa del Ricco padrone. Il povero uomo, affamato e infreddolito chiese un po di latte per sfamare se stesso e la sua famiglia, gli disse : "per favore signor padrone, avete così tanto latte, offritemene per favore una scodella, per me e per la mia famiglia ... " Il Ricco padrone con i suoi servi, stava proprio in quel momento riempendo un gigantesco calderone di latte, quando vide il mendicante e ascoltò la sua richiesta; la sua reazione fu però tutt'altro che magnanima e gentile, anzi il ricco esclamò : " piuttosto che dartene una scodella, la rovescio tutta sul prato !! " detto questo ordinò ai suoi servi, increduli anch'essi di una così folle richiesta, di rovesciare tutto il latte del calderone sul prato. Il Ricco padrone scoppiò quindi una fragorosa risata, invitando il mendicante ad andarsene. Il povero uomo rimase di stucco nel vedere tutto il buon latte che si riversava sul prato e che lo colorava di bianco, e ad un certo punto esclamò : "Signor padrone, visto che i prati di questo alpeggio sono diventati bianchi, bianchi resteranno , per sempre! " L'esclamazione suonò come una minaccia, il ricco padrone non se ne curò ma i suoi servi avevano inteso che stava accadendo qualche cosa di strano. Il povero mendicante si allontanò e dal quel momento iniziò a nevicare, la neve cadeva copiosa come mai era successo, gli abitanti di quei luoghi non avevano mai visto così tanta neve, soprattutto nella stagione estiva. La neve cadde per giorni e giorni e le produzioni di latte cessarono, il pascolo diventò un'enorme distesa di neve. Nei giorni successivi spirò anche un gelido vento, il quale trasformò il manto nevoso in uno spesso strato di ghiaccio che mai più si sciolse. La maledizione del mendicante aveva punito il ricco proprietario: il verdeggiante e produttivo pascolo si era trasformato in quello che ora è il gigantesco Ghiacciaio del Rutor.

Fonte immagine: sito internet http://forum.meteonetwork.it/

Fonte leggenda: sito internet http://www.saliinvetta.com/

 


Panorama: intorno a noi...

Testa del Rutor - Panorama verso nord/estPanorama verso nord/est

Testa del Rutor - ad est c'è il Gran Paradiso Ad est c'è il Gran Paradiso

Testa del Rutor - Vista sul Gruppo del RosaVista sul Gruppo del Rosa

Premi sulle immagini qui sopra per vederle ad una risoluzione maggiore. 

Fonte immagini: sito internet http://www.aereisentieri.it/