Rifugio Baita Pesciola - 22 maggio 2016
ore 6:15 - Sede CAI |
ore 6:30 |
SONDRIO, CAROLO, CA' PIZZINI |
CA' PIZZINI (1040 mt) |
2004 mt |
964 mt |
2h 30min |
E (Scala delle difficoltà) |
ESCURSIONISTICA |
mezzi propri |
Maggioni Luciano Cell. 3459384989 |
De Faveri Angela Cell. 3392389055 |
Sala Simone Cell. 3381925569 |
RITROVO: |
PARTENZA: |
ACCESSO: |
INIZIO ESCURSIONE: |
QUOTA DI ARRIVO: |
DISLIVELLO D+: |
TEMPO: |
DIFFICOLTA': |
ATTREZZATURA: |
TRASPORTO: |
RESPONSABILI: |
Il Rifugio Baita Pesciola è situato su un dosso panoramico poco sotto il crinale spartiacque che divide la Valle Armisa dalla Val Malgina. Con la statale 38 della Valtellina in località Casacce di Ponte in Valtellina, giriamo a destra seguendo le indicazioni per Carolo, Sazzo, Arigna e Briotti. Lasciamo poi a destra la deviazione per Carolo e continuiamo in salita. Superiamo i cartelli che indicano Albareda e Tripolo e arriviamo a Fontaniva e continuiamo diritto come indicato da una serie di cartelli che segnalano i rifugi della valle. Arriviamo alla Centrale Falck dell’Armisa in località Ca’ Pizzini (1041 m). Parcheggiamo in uno slargo davanti ad un’edicola del Parco delle Orobie dove troviamo anche un tavolo con panche e una cartina della zona. Lasciata la macchina ci incamminiamo superando un ponticello con il quale scavalchiamo una condotta che scende alla centrale. In leggera salita entriamo in un bosco molto fresco come testimoniano gli strati di muschio sulle pietre. Poco dopo guadiamo un torrente che scende dalla montagna alla sinistra e attraversa il cammino (1055 m). Ora la strada ha il fondo in cemento e sale in modo abbastanza ripido con alcuni tornanti. Alla destra c’è il torrente Armisa. Una carrareccia sterrata con alcuni tornanti porta alle case di Pattini (1275 m) e poi al margine inferiore dei prati di Foppe (1360 m). Si segue ora il tratturo che verso sinistra risale i pascoli e porta alle soprastanti Baite Moretti, (1458 m) dalle quali, con tratti ancor molto ripidi, si prosegue fino al dosso ove si trovano le Baite Campèi (1647 m). Da qui, l’imbocco del sentiero è segnato da due grandi ometti, poche decine di metri a sinistra della prima baita e poco più in alto. Per un breve tratto il sentiero si tiene al margine del bosco (ometti) poi piegando a destra lo risale con ripidi tornanti sbucando sul crinale destro della Val d’Arigna alla quota di 1965 m.
Si devia a destra e per buona traccia si giunge in breve alla conca erbosa ove sorge la baita nella quale è stato ricavato il rifugio.