Testa del Rutor - 2/3 luglio 2016
ore 9:15 - Sede CAI |
ore 9:30 |
MILANO, AOSTA OVEST, VALGRISENCHE |
BONNE - VALGRISENCHE (1810 mt) |
3486 mt |
1106 mt 1° giorno 570 mt 2° giorno |
3h 30min 1° giorno 2h 30min 2° giorno |
EEA (F+) (Scala delle difficoltà) |
ALPINISTICA |
mezzi propri |
Spada Andrea Cell. 3398515711 |
Conti Massimo Cell. 3339583214 |
RITROVO: |
PARTENZA: |
ACCESSO: |
INIZIO ESCURSIONE: |
QUOTA DI ARRIVO: |
DISLIVELLO D+: |
TEMPO: |
DIFFICOLTA': |
ATTREZZATURA: |
TRASPORTO: |
RESPONSABILI: |
La Testa del Rutor dal Rifugio degli Angeli è un facile percorso alpinistico che offre poche difficoltà ed è una splendida gita che ci regalerà uno dei panorami più stupendi delle Alpi. Grazie alla sua quota e al campo visivo aperto sarà possibile vedere con un solo colpo d’occhio il gruppo del Monte Bianco, il gruppo del Grand Combin, il Gruppo del Rosa, il Cervino ed il Gruppo del Gran Paradiso... insomma, un panorama da mozzare il fiato! La testa del Rutor è anche un’occasione per osservare uno dei più estesi ghiacciai dell’Ovest delle Alpi Italiane, il ghiacciaio del Rutor. Il sentiero per il rifugio degli Angeli è la via più facile di salita ed è il sentiero contraddistinto dal numero 16 su bollo giallo. Al fondo della Valgrisenche è situata Bonne dove lasceremo l’auto. Da qui imboccheremo a piedi una carrareccia trovando sin da subito i cartelli per il rifugio. Arrivati al caseggiato di Arp Vieille troveremo un cartello che ci dirigerà in salita verso destra; il magnifico pianoro che ci si apre davanti è il Vallone di Arp Vieille. Sulla nostra sinistra vedremo il ricovero Capitan Crova e poco oltre gli splendidi laghetti dell’alpeggio. In questo punto il sentiero per il rifugio è meno evidente, in particolar modo ad inizio stagione, quando rimane qualche macchia di neve. Ci si può orientare puntando lo sguardo verso il fondo del vallone; alla nostra sinistra si vedrà un sentiero a zig zag che sale verso un colle dove si vedono delle rovine. Quello non è il rifugio! Il rifugio si trova invece alla nostra destra ed è nascosto dalla visuale! Ci terremo dunque alla destra del vallone costeggiandolo per i primi 100 metri. Vedremo un evidente sentiero aprirsi davanti a noi più o meno all’altezza della fine del laghetto. Il sentiero sale sul pendio alla nostra destra, prima dolcemente e poi in maniera più decisa, e taglia il rilievo in diagonale. Da qui in poi seguiremo il sentiero attraverso il pendio; arriveremo quindi ad una bocchetta: la salita è finita e il rifugio è dietro l’angolo! Il secondo giorno partiremo dal rifugio al mattino presto secondo le condizioni del ghiacciaio e prenderemo per la pietraia che conduce al Ghiacciaio del Morion. Una volta giunti sul nevaio, con piccozza e ramponi, si aggirano 2 o 3 piccoli crepacci e ci si dirige a destra alla base di una scarpata rocciosa che porta ad un ampio canale. Si piega a sinistra e si prosegue fino alla vetta seguendo una facile cresta. Sull’anticima troveremo il punto trigonometrico dell’Istituto Geografico Militare ed una statua della Madonna. Il punto più alto è però pochi metri più avanti e può essere raggiunto superando un breve tratto di semplice arrampicata.
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